mercoledì 7 novembre 2012

Spendig Review e Resilienza



Voglio iniziare questa breve riflessione citando l’affermazione conclusiva della relazione di un esperto che parteciperà al talk show su questi temi al forum sulla non autosufficienza.
È Raffaele Tomba, uomo di pluriennale esperienza nella dirigenza pubblica comunale e regionale e oggi operatore a supporto della Lega delle Autonomie.
La sua esortazione finale è la seguente:

Ora e sempre Resilienza![1]

Forse è irrituale partire dalla fine e l’amico Raffaele mi scuserà ma il fatto è che è proprio in quella esortazione che sta racchiuso tutto il vissuto e la visione prospettica dei servizi pubblici alla persona nel mondo socio sanitario in quest’epoca di risorse in contrazione. Ora e sempre “dobbiamo e dovremo resistere”! Ma vogliamo andare anche oltre nell'interpretazione prospettica  di questa necessità di resilienza: non possiamo aspettarci un miracolo, dobbiamo lottare per costruircelo.
Del resto già il nostro autore citato nel precisare il significato dice: Per resilienza si intende la capacità dell'uomo di affrontare le avversità della vita, di superarle e di uscirne rinforzato e addirittura trasformato positivamente[2]. Adattamento e capacità di rinnovamento, questo è il messaggio e l’invito forte a tutte le categoria professionali che operano nel nostro settore.
Ma vediamo un po’ puntualmente in cosa ci costringe il provvedimento che porta il titolo di “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”
Il  decreto legge sulla spending review già convertito in legge contiene:

  • *      Riduzione della spesa per il personale con contrazione della dotazione organica del 10% dei  dirigenti e del 20% degli altri impiegati pubblici con elementi peggiorativi quindi sulla già difficile situazione precedente con vincoli alle assunzioni e limitazione delle spese per consulenze e formazione
  • *      Riduzione della spesa sanitaria, governo della spesa farmaceutica e riduzione dei posti letto. C’è un taglio importante dei trasferimenti alle Regioni, la questione dei farmaci equivalenti e la riduzione, stimata, di 7.000 posti letto.[3] Nonché la riorganizzazione dei servizi distrettuali e delle cure primarie, per assicurare l’assistenza 24 h
  • *      Soppressione o riduzione di Aziende, enti e altri organismi che esercitano funzioni istituzionali che però non si applica alle aziende speciali,  agli  enti  ed  alle  istituzioni  che gestiscono servizi socio-assistenziali, educativi e culturali;
  • *      Divieto agli enti locali di istituire enti,  agenzie  e organismi che esercitino una o più funzioni fondamentali e funzioni amministrative.
 A questo punto la domanda che ci si pone è se con questi provvedimenti sia davvero possibile assicurare invarianza dei servizi ai cittadini.

La risposta è sicuramente NO!

Perché la scelta base è quella di una generica riduzione delle risorse destinate al settore.
Nessuno è avvantaggiato dalle scelte operate dal Governo e nessuno potrà gestire i servizi allo stesso livello quali-quantitativo del recente passato.
Forse ci vuole una riforma istituzionale complessiva che potrà ridare una speranza rispetto all’appropriatezza dell’intervento, forse ci vuole molto tempo e investimenti adeguati. Forse avremmo bisogno di nuove infrastrutture più efficienti e di sicuro avremo bisogno di comprendere che l’infrastruttura è più importante che richiede più urgentemente una grandiosa opera ricostruttiva è la nostra coltura socio-economica e politica.
Dunque ha ragione il nostro esperto ?
Certo che ha ragione:
Resilienza sempre!

Noi non ci fermeremo e per iniziare un bel dibattito insieme iscrivetevi al forum sulla non autosufficienza a Bologna.  Il 15 novembre nell'ambito del forum ci sarà un workshop dl titolo Spending Review: che c’entri tu? Iscrivetevi e partecipate: più siamo e più idee circoleranno. Avvicinatevi a questo sportello di speranza: non abbiamo niente da regalare, se non un po’ di fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità di resistenza e trasformazione!!

Renato Dapero
ANOSS



[1] Sabatini Coletti - Dizionario della Lingua Italiana: RESILIENZA= Capacità di un materiale di resistere agli urti senza spezzarsi
[2] Sapere.it – Neologismi RESILIENZA Il termine deriva dal latino resilire che significa “saltare indietro, rimbalzare” e i suoi significati oggi sono molteplici. In informatica, ad esempio, si tratta della capacità di un sistema di adattarsi all’usura per garantire il funzionamento dei servizi pattuiti, oppure la flessibilità necessaria per assumere nuovi comportamenti se quelli precedenti non sono adatti allo scopo. In psicologia, invece, la resilienza è la capacità umana di adattarsi alle cose belle o brutte che la vita offre. Il vocabolo è stato usato di recente anche in geriatria, riferendosi a quegli anziani gravemente malati che però rispondono alle cure tradizionali in modo assolutamente positivo e inaspettato.
[3]Adnkronos Salute - Giuseppe Del Barone  - Presidente di SMI Sindacato Medici Italiani ha dichiarato alla stampa "Altro che revisione della spesa, qui ci troviamo di fronte a un omicidio, quello del sistema sanitario pubblico che è stato definitivamente ucciso. Ad andare stretti sono i tagli alle Regioni, l'aumento dell'Irpef, la questione dei farmaci generici sulle ricette e l'aumento delle tasse universitarie. Ci hanno letteralmente messi in ginocchio. Il nostro sistema non può sopportare dei tagli così netti e in così poco tempo, rischiamo seriamente di implodere con conseguenze che in questo momento non possiamo neanche immaginare".

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