lunedì 21 maggio 2012

Exposanità: Un intervento al convegno ANASTE


Il MANIFESTO ANOSS

Ho partecipato al convegno promossa da ANASTE con una relazione sul significato della presenza dell'associazione  nel mondo sociosanitario e dell'importanza della formazione.

Ecco le PROPOSTE
1.      La prima cosa da fare è smetterla di illuderci che la politica possa aiutarci. Facciamo un bagno di realtà per evitare un bagno peggiore! I politici sono troppo occupati a salvare sé stessi per aver tempo per noi.
2.      Rilanciamo l’associazionismo. Non è nuova: il rilancio passa dunque attraverso questa presa di coscienza: dell’impotenza del singolo e della negatività della concezione corporativistica strisciante.
3.      Analizzare i punti di forza e debolezza dell’associazionismo distinguendo tra a) associazioni di volontariato e promozione sociale, b) associazioni datoriali e sindacali, c)associazioni di categoria, collegi e ordini.
a.      Rappresentano un patrimonio professionale e culturale di prim’ordine ma sono, nel nostro settore, numerose e scoordinate
b.      Sono due facce della stessa medaglia che mette in primo piano il lavoro di cura nell’aspetto socio-economico e lavoristico. Sono animate a volte da spirito di contrapposizione non solo dal punto di vista pratico della gestione del rapporto di lavoro, che sarebbe endemico e connaturato, ma anche limitato da diffusi pregiudizi sui grandi fini ideali del lavoro e dell’assistenza.
c.       Rappresentano un enorme bacino culturale e di professionalità ma sono troppo indirizzate alla cura , come si suol dire, del proprio orticello.
4.      Preso atto dei pregi, bisogna prendere decisioni nuove sui difetti. Nella migliore delle situazioni l’associazionismo si presenta diviso, qualche volta in contrapposizione e altre volte addirittura corporativo. È su questi difetti che si deve intervenire.
5.      Come ci proponiamo noi di ANOSS. Siamo un’associazione di promozione sociale e un compito che ci siamo assunti è la formazione, che significa, contributo alla creazione di una linea culturale. Almeno questo è l’obiettivo finale. Sappiamo benissimo che non ce la possiamo fare da soli e ci rivolgiamo a tutti per un aiuto. Però non vogliamo assomigliare a quei politici, non ci presentiamo spaesati e alla ricerca della “Lampada di Aladino”. Ci presentiamo con l’offerta di un contributo e con un messaggio forte e chiaro.

6.      FORMAZIONE INNOVATIVA
a.      Nella forma: il meno noiosa possibile
b.      Nei contenuti: meno dedicata alla tecnica e più orientata all’uomo
c.       Nei costi: costi avvicinabili grazie a grandi numeri,  formazione itinerante, utilizzo della relazione di scambio tecnico tra gestori


Clicca per leggere l'intera relazione
Ho aperto l'intervento con  una proiezione. Clicca e guarda il filmato



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