mercoledì 28 aprile 2010

Caorso (PC) 24 aprile 2010 - Seminario ANOSS sull'Accreditamento


Il Sindaco di Caorso, Fabio Callori,
mentre porge il saluto di benvenuto
e introduce gli argomenti
del convegno.






Da sinistra:
Paolo Spolaore - Presidente della Coop ASSO gerstore della Casa Protetta "La Madonnina"

Andrea Bianchi - Direttore generale dell'Azienda USL di Piacenza

Fabio Callori - Sindaco di Caorso

Pierpaolo Gallini - Assessore ai servizi sociali della Provincia di Piacenza

Renato Dapero - Presidente sez. Emilia-Romagna dell'associazione ANOSS




Di seguito riportiamo una breve sintesi dell'evento.

Il giorno 24 Aprile presso il salone della rocca del comune di Caorso si è svolto un convegno organizzato dall’associazione ANOSS, dalla Casa Protetta La madonnina e dal Comune di Caorso, che ha preso in esame la nuova normativa per l’accreditamento.



Erano presenti, oltre al Sindaco Fabio Callori, il Direttore generale della AUSL di Piacenza Andrea Bianchi e l’Assessore ai servizi Sociali della Provincia Pierpaolo Gallini. Tra i relatori il presidente della Associazione ANOSS Emilia Romagna, Renato Dapero, il presidente della Cooperativa ASSO Dott. Paolo Spolaore, il Direttore delle Attività sociosanitarie Azienda AUSL Dott. Gian Maria Soro, il Dott Francesco Negrotti, Funzionario responsabile del Comune di Fiorenzuola.

E’ stato sottolineato da tutti i relatori che con le regole per l’accreditamento, definite nel costante confronto con i Comuni, le parti sociali e i soggetti gestori si supererà il sistema degli appalti, nell’ottica di una nuova gestione dei servizi che prevederà precisi standard qualitativi, nuove modalità di relazione tra Amministrazione pubblica e soggetti gestori/erogatori, la garanzia di processi assistenziali a più elevata efficacia e qualità sotto la responsabilità di un unico soggetto, una forte integrazione con i servizi sanitari per la presa in carico complessiva delle persone e dei loro bisogni. E, come precondizione, servirà la riaffermazione del forte ruolo della programmazione territoriale da parte degli Enti locali.


Sono previste tre forme di accreditamento, secondo un processo di gradualità: accreditamento transitorio (per i servizi già parte del sistema e dotati di alcuni dei requisiti richiesti), accreditamento provvisorio (per i nuovi servizi), accreditamento definitivo (concesso ai servizi che possiedono tutti i requisiti previsti).


L’accreditamento transitorio, che sarà concesso a quegli enti che già gestiscono servizi in regime di convenzionamento, a decorrere dal 31 dicembre 2010 non potrà più esser rilasciato e a partire dal 1° gennaio 2011 saranno possibili solo gli accreditamenti definitivi. Il sistema sarà a regime entro il dicembre 2013.


Diverse perplessità sono state espresse riguardo alle Strutture esistenti che hanno un mix di camere anche a tre posti letto e rischiano di dover stravolgere l’aspetto strutturale per quanto riguarda l’obbligo richiesto dall’accreditamento di avere solo camere doppie e singole


L’adeguamento a questa parte della normativa dell’accreditamento può comportare riduzione dei posti letto porterebbe ad una revisione dei parametri organizzativi con conseguente ricaduta sulla gestione relativa ai costi del personale. È stato da più parti formulato l’auspicio che ci sia una proroga dei termini in tal senso. Punto dolente sarebbe, per le strutture con camere a tre posti letto, il dover ridurre i posti letto totali per adeguarsi alle normative strutturali delle camere come previsto dall’accreditamento. Questo comporterebbe una revisione sui parametri organizzativi con conseguente ricaduta sulla gestione relativa ai costi del personale.


Da un lato quindi i requisiti richiesti che spingono verso livelli elevati di qualità e specie quelli strutturali potranno essere raggiunti soltanto in tempi lunghi e con investimenti notevoli che non si vede come possano essere garantiti subito, nel giro di due o tre anni, considerata la crisi economica e il sistema tariffario rigido. Dall’altro l’introduzione di nuove politiche orientate a determinare una situazione di responsabilità gestionale unitaria che finirà per escludere che un’Azienda Pubblica possa mantenere la gestione di un nucleo in cui operano maestranze di una cooperativa che ha appaltato il servizio o parte di esso.

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