lunedì 30 novembre 2009

Una nuova pubblicazione

L'assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia - Rapporto 2009
a cura di N.N.A (NETWORK NON AUTOSUFFICIENZA)
Rapporto promosso dall'IRCCS - INCRA per l'Agenzia nazionale per l'invecchiamento.
Pagine: 186Collana: Sociale & SanitàISBN: 8838752044

La pubblicazione risponde al bisogno di conoscenza nel mondo della non autosufficienza. Nessuno fin'ora si ra posto l'obbiettivo di realizzare un rapporto annuale riguadante l'assistenza fornita.
Il libro offre un quadro conoscitivo sullo stato di politiche e interventi nel nostro paese, e ha anche lo scopo di proporre linee di miglioramento.
La prima parte presenta il monitoraggio dell’assistenza, in tutti i suoi elementi fondamentali: i servizi domiciliari, i servizi residenziali, i contributi monetari, il sostegno al lavoro privato di cura. Per ognuno si esaminano lo sviluppo storico, il quadro nazionale, i principali modelli regionali e il confronto con l’Europa.
La seconda parte affronta alcuni tra i temi più oggi più controversi. Si discutono gli aspetti positivi e le criticità del federalismo, la ricerca dell’equilibrio tra tensioni finanziarie ed esigenze di qualità nelle strutture residenziali, i vari modelli d’intervento rivolti all’Alzheimer e le diverse declinazioni operative dell’Unità di Valutazione Geriatrica, per concludere con una mappa del dibattito.Si dà così vita ad uno strumento capace di analizzare - in modo puntuale e chiaro - la realtà dell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia.
Il Network Non Autosufficienza (NNA) è nato - da un’idea di Cristiano Gori - per promuovere riflessioni scientifiche sull’assistenza agli anziani non autosufficienti che siano utili all’operatività. Ne fanno parte anche Anna Banchero, Enrico Brizioli, Antonio Guaita, Franco Pesaresi e Marco Trabucchi.
Insieme ai componenti di NNA contribuiscono al volume Angelo Bianchetti, Georgia Casanova, Giovanni Lamura, Sergio Pasquinelli, Andrea Principi e Giselda Rusmini.
L’Agenzia nazionale per l’invecchiamento è un network in grado di porsi come consulente di policy makers e di comunità professionali per le tematiche dell’invecchiamento. L’Agenzia nasce da un agreement tra il ministero della Salute (D.M. Salute 19/3/2008), la Regione Marche e l’Istituto di Ricovero e Cura per Anziani (INRCA). Fanno parte del network aziende sanitarie, università italiane e la clinical research branch del National Insitute on Aging di Baltimora (USA).

Scarica il volume in PDF
http://www.maggioli.it/rna/pdf/rapporto2009-assistenza_anziani.pdf

L'assistenza Residenziale per gli anziani. Domanda, risorse, qualità

.... Dunque la realtà dei servizi assistenziali è difficilmente riconducibili ad unità e l’unico riferimento nazionale sono i livelli essenziali di assistenza che definendo gli elementi minimi e obbligatori del servizio rappresentano la base minima della qualità dei servizi presente in Italia.
Il riferimento alle posizioni ideologiche riporta la discussione al problema della dimensione del pubblico nella realizzazione dei servizi mettendo in contrapposizione due principi concorrenti. Uno vede lo Stato come una parte attiva nella produzione dei servizi, mentre l’altro gli riserva solo attività di programmazione e controllo con una presenza “leggera” nei servizi socio assistenziali normalmente delegati ad aziende non pubbliche comunque assoggettate all’accreditamento da parte del soggetto pubblico.

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domenica 29 novembre 2009

Parliamo di associazionismo

Nei principi generali della legge 328/2000 “"Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" si enuncia, al comma 4 dell’art. 1,il principio che “ Gli enti locali, le regioni e lo Stato, nell'ambito delle rispettive competenze, riconoscono e agevolano il ruolo degli organismi non lucrativi di utilità sociale, degli organismi della cooperazione, delle associazioni e...
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domenica 8 novembre 2009

Relazione introduttiva al workshop del 12 ottobre a Bologna sull'assistenza residenziale

L'assistenza residenziale per gli anziani: problemi e prospettive
A cura di ANOSS - Associazione Nazionale Operatori Socio - Sanitari
Giovedì 12 novembre • ore 15:00 - 18:30

Relazione introduttiva:

Le politiche di welfare, in questo periodo caratterizzato da una crisi diffusa e non solo economica, stentano a trovare una loro propria dimensione corretta sul piano giuridico che sia nel contempo in grado di assicurare risposte positive alla domanda dei cittadini. In questa clima “necessariamente evolutivo” l’assistenza residenziale per gli anziani continua ad avere un ruolo di primo piano proprio nella difficile costruzione di un nuovo welfare magari meno centralista ma non per questo meno attento a soddisfare quelli che sono i principali doveri di governance della comunità nazionale.Stiamo vivendo una fase delicata che investe il problema dell’allocazione delle risorse a valle di una valutazione comparata dei bisogni sociali concorrenti. Per fissare una data di inizio di questa fase possiamo riferirci alla promulgazione della legge 328 del 2000 perché è proprio con quella legge che, se non altro, di sicuro c’è stata una presa d’atto formale della necessità d’imboccare una nuova strada. La legge 328 è una legge di principi e non è stata applicata sempre in modo coerente ma ciò è stato il frutto due fattori: la successiva legge costituzionale n°3/2001 che ha modificato gli assetti delle responsabilità istituzionali e il carattere della materia trattata che poco si presta a schematizzazioni valide nell’intero universo delle situazioni italiane. Così la nuova fase si apre con la legge 328/2000, ma, nella sua applicazione, le elaborazioni normative delle regioni interpretano secondo le esigenze e sulla base dei principi ideologici localmente prevalenti dando origine a una realtà di welfare a variegate sfaccettature. Dunque la realtà dei servizi assistenziali è difficilmente riconducibili ad unità e l’unico riferimento nazionale sono i sono i livelli essenziali di assistenza che definendo gli elementi minimi e obbligatori del servizio rappresentano la base minima della qualità dei servizi presente in Italia.Il riferimento alle posizioni ideologiche fatto sopra riporta la discussione al problema della dimensione del pubblico nei servizi mettendo in contrapposizione due principi concorrenti. Uno vede lo Stato come una parte attiva nella produzione dei servizi mentre l’altro gli riserva solo attività di programmazione e controllo con una presenza “leggera” nei servizi socio assistenziali normalmente delegati ad aziende non pubbliche comunque assoggettate all’accreditamento da parte del soggetto pubblico. Differenza ideologica che poco influisce, in sé e per sé, sulla qualità del servizio e al massimo possiede una valenza su piano dell’efficienza ed efficacia nella gestione delle risorse.Il breve testo introduttivo al convegno suggerisce l’analisi di almeno tre aspetti ritenuti prioritari ai fini della comprensione dei problemi legati all’assistenza residenziale· L’orientamento alla domiciliarità e il processo di riconversione delle case di riposo in strutture protette o RSA.· Processo di trasformazione delle IPAB che in base alle norme nazionali e regionali si sono trasformate in Aziende Pubbliche di Servizio op in fondazioni.· Attenzione alla qualità e al rapporto tra qualità e retteLo studio deve partire dall’analisi dell’offerta di servizi in termini di quantità, di tipologia e di qualità e deve riferirsi ai vari tipi di residenzialità esistenti dalla casa di riposo alla RSA facendo attenzione che in qualche caso, nelle varie regioni, a definizione uguale del servizio non sempre corrispondono contenuti uguali.


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