giovedì 20 agosto 2009

Welfare e Crisi (W-&-C)Immigrazione e trasformazione della società italiana

“ROMA - É un simbolo quotidiano, quasi toccante, della turbolenta demografia italiana: un italiano anziano a prendere un po’ d'aria, spesso a braccetto con una badante immigrata. Le badanti spesso non sono qui legalmente ma sono state tollerate perché fanno un lavoro che pochi italiani fanno: si occupano della popolazione che invecchia rapidamente. Ma anche se l'Italia sta invecchiando, é molto più preoccupata per il crimine. E agli occhi di molti italiani, per i quali l'immigrazione é un fenomeno relativamente nuovo, gli immigrati hanno un ruolo centrale anche in questo”. (The New York Times, 21.6.08
La legge, il cosiddetto "pacchetto sicurezza" recentemente approvato, dovrebbe in teoria essere applicato a tutti gli immigrati illegali, ma le evidenti difficoltà di applicazione a tutti i casi hanno aperto le porte alla possibilità di regolarizzazione per le badanti. Sembra dunque molto problematico colpire gli immigrati illegali che si prendono cura, in cifre sempre crescenti, dei cittadini anziani anche se le procedure di regolarizzazione e l’aumento dei costi che ne consegue possono in ogni modo creare qualche problema. Il fatto è che gli italiani hanno costruito un sistema di welfare informale in base al quale, in larga misura, le necessità di servizio vengono coperte da un sistema fai-da-te che, in qualche modo, preserva l'importanza della famiglia. Portando le badanti nelle case, è vero che il lavoro di cura viene delegato, ma è altrettanto vero che nel vissuto collettivo questa modalità è vista pur sempre meglio della soluzione di spedire i genitori anziani nelle RSA. Tanto più che questo nuovo nome non è neanche entrato nell’uso corrente è non è scomparsa la definizione vecchia di “ospizio” anzi è quella che più tipicamente e diffusamente compare non solo nel linguaggio corrente ma anche nel linguaggio giornalistico. L’ospizio fa paura ...

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