domenica 24 maggio 2009

Il mondo che vorrei

Il mondo che vorrei
di Fabio Vidotto*

Dico che non è così il mondo che vorrei!
Non si può sollevare le montagne.
Non puoi andare dove vorresti andare…
Qui si può solo piangere!
E alla fine non si piange neanche più!…
non è così il mondo che vorrei!
(Vasco Rossi, Il mondo che vorrei)

In un mondo che sembra andare a rotoli, dove i soldi sono finiti e dove i valori sembrano più in crisi della finanza, forse abbiamo una grande occasione di riscatto e di innovazione. Nel “mondo” dei servizi sociali, socio assistenziali, sociosanitari e sanitari abbiamo sicuramente la possibilità di fare qualcosa di nuovo ed efficace attivando un modello di governance che consenta di utilizzare al meglio le risorse disponibili, rimettendo al centro l’uomo. L’uomo con le sue fragilità e bisogni. Quello che tutti i giorni girovaga con la famiglia nella rete (dei servizi) alla ricerca di una risposta. Risposta che talvolta, se c’è, rischia di essere non “appropriata”, e, in quanto tale, costosa più di quanto dovrebbe e spesso non rispondente ai bisogni della persona.

(Clic qui per leggere l'intero articolo)

IL RESPONSABILE DI NUCLEO: elefante in un negozio di cristalli!! Di Mara Caminati

Un elefante in un negozio di cristalli”, …credo che mai definizione più adatta fu data alla RAA: in qualunque direzione si muova “rompe”.“Rompere” è dunque, il compito della RAA, (non mi avevano detto questo al corso) la definizione era ben più complessa e piena di bei paroloni che spesso volevano dire tutto e niente, ma era così che doveva essere.

(Continua: clic qui)

COSTRUZIONE E TRADUZIONE OPERATIVA DEI PIANI ASSISTENZIALI NEI SERVIZI RESIDENZIALI - di Diletta Basso

I Piani Assistenziali Individuali (PAI) fanno ormai parte delle prassi organizzative e documentali delle strutture residenziali per anziani. Le carte dei servizi descrivono come il PAI costituisca uno strumento per la personalizzazione degli interventi, il personale ne conosce perfettamente il significato, ogni persona presa in carico ha il suo piano individualizzato. Un risultato indubbiamente apprezzabile, se confrontato con la situazione di qualche anno fa.Un impulso significativo in questa direzione è stato sicuramente dato dalle normative regionali sull’accreditamento istituzionale, che prevedono, fra i requisiti, la presenza per ogni persona utente di un Piano di Assistenza Individuale corrispondente ai bisogni specifici e, come criterio principale di verifica, la presenza di un documento cartaceo.
(Continua: clic qui)